Ciao e bentrovati su questa Newsletter che si chiama PesceRiso.
Non siamo usciti le scorse settimane (noi chi? la redazione, cioè io) e il motivo è che in Giappone c’è stata la riga di giorni di vacanza conosciuta come Golden Week (GW).
Gogatsubyō
La parola giapponese (5+mese+malattia) significa malattia del quinto mese, cioè maggio, e quest’anno la sto patendo abbastanza. È un misto di sensazioni che debilitano un po’ il corpo e la mente: in Giappone l’anno scolastico e fiscale inizia il primo di aprile, con la primavera e gli alberi in fiore, poi alla fine del mese inizia una serie di giorni di vacanza, la più lunga dopo capodanno, e così, appena preso il ritmo ci si ferma, si gode della stagione finalmente tiepidina, si va in giro o si sta a casa. Riprendere a lavorare butta un po’ giù.
Nei giorni di festa, facendo attenzione a non incrociare il flusso di folla che si concentra nei posti più famosi, sono riuscito a spaßarmela in posti molto tozzi: musei, mostre, sagre e un pomeriggio totale all’ippodromo. Le corse dei cavalli sono un’attività favolosa a patto di puntarci solo pochissimi soldi per volta e andarci limitatamente, ragazzi.
YOSHIWARA
Ieri sono riuscito a visitare finalmente una mostra che puntavo da un po’.
È una delle più importanti mai allestite sul quartiere del piacere di Yoshiwara. La mostra ha scatenato un po’ di controversie perché inizialmente il titolo doveva essere una cosa tipo “il fantastico mondo di Yoshiwara e le sue meravigliose donne”, ma visto che si trattava spesso di persone rese schiave sessuali fin da bambine, ci sono state delle proteste, il sottotitolo è scomparso.
Detto questo, la mostra è enorme (ieri era molto affollata perché siamo agli ultimi giorni) e approfonditissima, ricca di arte, spiegazioni ampie e interessantissime che permettono di capire quanto la prostituzione sia importante per capire il Giappone e l’arte del periodo Edo. Risulta chiaro che, soprattutto nella capitale, il mondo delle “cortigiane” era il centro di rinnovamenti artistici, letterari, di moda e di costume che poi influenzavano tutto l’arcipelago. Inoltre, alcune dinamiche presenti ancora adesso nella società giapponese sono un calco del modo di interagire tra uomini e donne dei quartieri di piacere. Insomma il tema è complesso, mette in luce differenze profonde tra le culture nipponica e occidentale e forse ci vorrebbe un saggio a riguardo. Una cosa interessante è stata sentire donne di ogni età commentare “oooh, ma che carina, bellissima e elegante!” guardando immagini e ricostruzioni delle donne che si vendevano a Yoshiwara.
Ancora over
Le notizie dei disagi creati dall’overturismo in Giappone non diminuiscono e anzi c’è una recrudescenza. Vicino al monte Fuji hanno montato uno schermo per impedire ai turisti di fare le foto a un combini molto scenografico (secondo i turisti). Solo che il monte è enorme e guide e turisti hanno subito trovato un’altra posizione da cui fare foto praticamente uguali, intralciando il traffico, attraversando col rosso o fuori dalle strisce, fermandosi in mezzo alla strada e, secondo i media locali, lasciando immondizia in giro. La stessa sorte è capitata a un ponte automobilistico e a una strada in un paese che ha come sfondo il Fuji.
Qui un servizio, è possibile attivare i sottotitoli in italiano.
Piaceri antichi
Ho un blog. Sì, è uno di quegli hobby che mi porto dietro dagli anni ‘00, un piacere antico come ascoltare la musica dopo aver messo un disco sul piatto o farsi la barba col rasoio manuale ben affilato sulla coramella.
Insomma, il post è qui, e parla di un episodio edificante che mi è successo poco tempo fa.
Per oggi è tutto, scrivetemi e a presto.
Ciao, è possibile iscriversi al blog per ricevere aggiornamenti sui nuovi post? Grazie
Grazie Flavio, è sempre un piacere leggerti. Spero prima o poi di poter fare un viaggio in Giappone