Eccoci a una nuova uscita (domenicale) della mia, della Vostra Newsletter.
Anticipo subito che la prossima settimana (domani e nei giorni seguenti) ci sarà un annuncio su una cosa nuova che riguarda me, il Giappone e i viaggi. Seguite la Newsletter e i miei sociali.
Noi e Kyoto
Da lunedì scorso sono andato in Kansai (la regione che contiene Osaka, Kyoto e altri posti a me pressoché ignoti) per lavoro. Per due giorni ho insegnato l’opera a dei bambini delle elementari. Sì, una scuola mi ha chiamato per organizzare un coro che canti le arie della Traviata. C’è poco tempo prima della “prima” ma spero che il risultato sia soddisfacente. Già adesso il tutto è molto divertente, anche se fare il pendolare per due giorni in una città che non conosco e nel caldo soffocante e umido di questa stagione è stato abbastanza faticoso.
Visto che mi trovavo, sono andato a visitare il mio nonno che tra una settimana completerà il suo primo ciclo di 100 anni. Come sempre l’accoglienza che mi ha riservato è stata regale: sushi ordinato dal migliore ristorante della zona, fettone di wagyu e forse quello che preferisco: le verdure locali mandate dallo Shikoku.
Ma mi sto perdendo, volevo parlare di Kyoto.
Per chiunque non ci sia abituato, la vecchia capitale ha dei lati acutamente irritanti. La gente ha un tono di sufficienza che la fa camminare costantemente sul filo del vaf. I Kyotesi vivono in una dimensione rifratta tra il detto e il non detto, e il non detto è quasi sempre “ma chi sei? vattene via, ti disprezziamo”. Insomma per uno che venga da Tokyo è difficile, se non impossibile, sentirsi benvenuto. Negli anni, però, ho trovato (ho sbloccato, direbbero le persone giovani) dei grimaldelli per svellere queste porte blindate. Adesso ho trovato dei posti in cui mi conoscono, si ricordano di me, mi trattano come uno del posto (quasi), e mi fanno sentire benaccetto, se non benvoluto. Ci ho messo del tempo, ma una volta entrato ho scoperto alcuni accorgimenti e alcune parole magiche locali.
E poi volta dopo volta che ci vado scopro posti da visitare che tolgono il fiato: templi ancora poco conosciuti, angoli di città addossati allo sfondo delle montagne, localini dove bere e mangiare insieme alla gente del quartiere. Fino a qualche anno fa non avrei pensato che fosse possibile, ma mi sono un po’ innamorato di Kyoto.
L’estate della diossina
Sapevate che in Giappone c’è un anime sull’incidente di Seveso?
Non lo sapevo nemmeno io (grazie a Matteo Boscarol) e cercherò di procurarmelo.
Il titolo è “La terra della vita - L’estate della diossina”
Masucotto
Sì, ritorna la rùbrica che esalta molti!
Ebi amigo
Ebi significa gambero/aragosta, e questa è la masucotto della città di Onjuku, nella provincia di Chiba, storicamente gemellata con il Messico
Se vi sembra una lampadina è perché lo è: Terumaru, la masucotto della società elettrica Tokyo Denki
Ed ecco Ikume-chan, mascotte della scuola professionale per agopunturisti. Sì, è un riccio, OVVIAMENTE!
Azuki king, la mascotte di un gelato che in realtà è una specie di laterizio di fagioli rossi Azuki congelati.
E con questo chiuderei,
Grazie come sempre per la lettura e ci sentiamo molto a breve.
Attenzione a non uscire nelle ore più calde!
Stralci di Kyoto che solo un insider può regalarci. Per noi turisti è tutto meraviglioso 😄
Comunque assurdo il film su Seveso, persino Wikipedia lo riporta (loro sanno sempre tutto 😂)