La stagione delle piogge continua a sprazzi, il calore aumenta e la temibile estate giapponese avanza.
Morâr
Un mese fa, durante un viaggio un po’ a nord di Tokyo, mi sono fermato in una specie di stazione di servizio. C’era il negozio con i prodotti locali, una caffetteria e un negozio di piante molto fornito, con tutti i vasi fuori. Tra le piante ho visto che c’erano dei gelsi, ma bonsai, peraltro con le more fuori, di quel colore bianco violaceo che hanno prima di maturare.
Ora, per i friulani il morâr è un albero del cuore, si trova ovunque nei campi, si usava come mangime per i bachi da seta e come barriera per dividere i campi. I filari di morârs sono il panorama più familiare possibile, e il nome del gelso in friulano è un’antonomasia: si può usare per indicare qualsiasi albero “cjale lì ce biel morâr!” = “guarda che bell’albero”.
Insomma ho comprato il bonsai nel suo bel vaso, senza saperne niente. Arrivato a casa, il mio obiettivo era non farlo morire, cosa che invece puntualmente stava succedendo dopo 3 giorni netti. Le foglie si sono seccate, le more anche, la pianta sembrava sull’orlo della dipartita. Sono corso in un vivaio vicino casa, ho chiesto per pietà delle informazioni su come tenere i bonsai, e la signora mi ha detto che il gelso è raro, ma bisogna seguire i principi validi per tutti i bonsai: dare acqua se necessario due volte al giorno e soprattutto lasciarlo al sole solo per metà giornata, per il resto tenerlo all’ombra. In qualche modo si è ripreso e ha anche buttato fuori foglie nuove. Ho capito che i bonsai sono alberi che hanno perso la loro indipendenza, sono addomesticati e hanno bisogno dell’uomo che se ne prenda cura per sopravvivere. Sono felice di essere diventato un anziano con un hobby da anziano, vedremo cosa fare quando sarà il momento di potare.
Elezioni della sindaca di Tokyo
La settimana scorsa a Tokyo si è votato per la sindaca. Lo metto al femminile perché le due candidate più accreditate erano la governatrice (si chiama così visto che si tratta di un’area metropolitana speciale) Koike, e la sfidante Renho. Ha vinto Koike, iniziando così il suo terzo mandato consecutivo. Il panorama dei candidati era piuttosto deprimente, con degli iscritti alle liste che avevano l’unico obiettivo di trollare tutti. Per dirne una, un candidato si è presentato sempre vestito da Joker, attorniato da prostitute e con il programma di diffondere le droghe pesanti.
Insomma non c’è stata una visione alternativa, ma è anche vero che il gigantesco organismo vitale che è Tokyo un po’ si governa da solo, con scelte locali che vengono fatte dagli amministrazioni dei 23 ku (区), le circoscrizioni cittadine, e spesso dai comitati dei cittadini.
Ovviamente, nelle elezioni amministrative come in quelle politiche, chi non ha la cittadinanza giapponese non ha alcun diritto di voto.
Nuove dall’iperturismo
Si è aperta la stagione in cui è permesso scalare il monte Fuji, e adesso per farlo su alcune vie bisogna pagare un biglietto d’accesso.
Non ho mai salito il Fuji, e forse avrei potuto farlo quando ancora non c’erano le file fino alla cima, ma in compenso ci sono decine di monti lì attorno dalla cui sommità si può vedere il simbolo del Giappone, quindi forse non fa niente.
Il mercato di Kuromon, a Osaka, è sempre stato un punto di riferimento per la spesa alimentare della gente della zona. Negli ultimi anni però i negozi hanno cambiato la loro offerta e si sono riconvertiti in bancarelle di cibo pronto per turisti. Questo articolo ne parla (solo in giapponese, sorry), ed è un fenomeno che è chiarissimo a chiunque vada nei mercati di Tsukiji (Tokyo) e Nishiki (Kyoto).
Pubblicazione
Sulla rivista MAPPE del Touring Club Italiano è uscito un mio reportage con fotografie sull’isola di Sakurajima, nel Kyushu.
Se vi capita tra le mani, fatemi sapere che ne pensate.
E per concludere, un’immagine di Shinjuku nei tempi che furono:
Buon fine settimana da qui.