Buongiorno da un posto dove ci sono gli aceri marroni e allo stesso tempo una temperatura primaverile.
Parliamo di Opera lirica
Il giorno di sant’Ambrogio c’è stata la prima della scala e contemporaneamente è uscito questo mio articolo sul Post. Coincidenze? no.
Il giorno dopo mi sono goduto una “seconda” a casa mia grazie al sito della RAI, ma qui non troverete una recensione della recita. Invece, riguardo alla posizione che occupa l’opera lirica nel panorama culturale del nostro paese ci sarebbe molto da (ri)pensare: i programmi dell’unica radio (raitre) che si è occupata dell’evento di opera più prestigioso in Italia erano molto interessanti ma forse un po’ troppo per specialisti, difficili per chi non sappia niente di opera o di musica. La diretta televisiva era invece completamente incomprensibile per me: Vespa e Carlucci hanno cercato di presentare l’evento come una figata mondana ma con quello che avevamo a casa, intervistando quasi solo gente che non sapeva e non voleva dire niente di interessante, va bene, raccontiamo la trama del primo atto no non c’è tempo, comunque diciamo che questa è un’opera bellissima, ecco sta iniziando.
Non credo che una produzione televisiva di questo tipo riesca a coinvolgere chi non ha mai frequentato l’opera, e nemmeno a soddisfare che già ne sa un po’ più di zero; spero abbia reso felici i fan di Vespa e Carlucci che a questo punto mi auguro esistano.
A proposito di canto, vi ho mai raccontato di quando ho portato un coro di ragazze giapponesi in Friuli? Hanno cantato il Gloria di Vivaldi e delle villotte in friulano, e poi hanno fatto un incontro con un coro friulano e cantato insieme. Qui c’è il video.
Elezioni a Taiwan
Questo cartello su un edificio sull’isola di Taiwan dice “vota Kuomintang e Taiwan diventa Hong Kong”. Sapete qual è la linea politica di questo partito, il più antico dell’isola? Che rapporti ha con la Cina? Cosa succederebbe se vincesse le elezioni presidenziali il prossimo gennaio?
Se volete saperne di più a breve potrete seguire una serie audio e scritta su questo canale abbonandovi qui
Grazie!
Otoko oidon
Pochi giorni fa ho scoperto l’esistenza di un fumetto di cui avrei voluto sapere prima. È uscito in Giappone All’inizio dei ‘70 e parla di un ragazzo squattrinato che arriva dal Kyushu a Tokyo e studia senza grandi risultati. A questo punto quelli un po’ otaku di voi potrebbero aver capito che si tratta di un’opera giovanile e autobiografica del Maestro Leiji Matsumoto.
I disegni sono già piuttosto inconfondibili, e c’è un sacco di ironia, riferimenti letterari, il protagonista abita in una stanza di 4 tatami e mezzo (io ne avevo una di 6 e già mi pareva molto risicata) nella quale sono sparsi libri, fogli, materiali per studiare, vestiti e avanzi di pasti. Nobotta -il nome del protagonista ha anche il significato di campagnolo venuto in città- non sposta mai il futon che, a contatto costante con il tatami rimane umido e accoglie sporcizia e spore fino a diventare una fungaia.
Non me lo sono ancora procurato ma mi pare una grande opera.
La roba che ha tirato quest’anno
Continuiamo con i prodotti che hanno impattato la società giapponese nel 2023.
Tako Hai è l’ennesima bevanda alcolica in lattina del genere superalcolico mescolato a qualche bevanda gassata di solito alla frutta. Ma stavolta l’ingrediente per allungare l’alcol non è chiaro, e questo ha stuzzicato la curiosità e gli acquisti dei consumatori.
Nella pubblicità si vede un signore che chiede “a che gusto è?????”
E la ragazza risponde “Gusto ahh!”
E sì, il produttore è lo stesso per cui lavorava Bill Murray nel famoso film.
Per oggi è tutto, scrivetemi se avete richieste riguardo a Taiwan, Giappone, l’opera.
A Milano la Fondazione Feltrinelli ha organizzato una proiezione in diretta con Carlo Boccadoro per la guida all'ascolto dell'opera (e molto di più). Ho partecipato da inesperta, spinta solo da curiosità. Non immaginavo quanto sarebbe stato interessante ed emozionante. Quattro ore (forse di più) sono passate in un lampo e il merito penso sia stato proprio di Boccadoro, il quale ha saputo unire la sua conoscenza alla capacità di comunicare. L'acustica non era il massimo eccetera, ma ciò nonostante è stata una bellissima occasione per conoscere non solo una delle opere meno famose di Verdi, ma anche della nostra cultura.
La Rai non può fare nulla di nuovo se a presentare sono i soliti vecchi con il mandato di parlare col popolo ignorante (e non so quanto conoscitori di opera lirica loro stessi). Grazie molto interessante l'articolo sul post. Saluti dall'Italia
Da friulano cresciuto col rap anni Novanta, spero davvero che oltre alle villotte tu faccia recitare loro i Sangue Misto per apprendere ritmo e metrica!